Vitamina B12, B6 e Acido Folico non migliorano le funzioni cognitive negli anziani
Uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato, si è posto l’obiettivo di stabilire se la supplementazione negli uomini più anziani con vitamina B12, B6 e Acido Folico possa migliorare la funzione cognitiva.
Sono stati reclutati 299 uomini ipertesi di 75 anni di età e oltre per partecipare a uno studio sulla supplementazione con Acido Folico, vitamina B12 e B6 versus placebo per oltre 2 anni.
L’esito primario di interesse era rappresentato dal cambiamento nella sotto-scala cognitiva della scala ADAS-cog ( Alzheimer's Disease Assessment ).
Un obiettivo secondario dello studio era quello di determinare se la supplementazione con vitamine potesse diminuire il rischio di declino cognitivo e demenza in un periodo di 8 anni.
Non c'è stata alcuna differenza nel cambiamento dal basale a 24 mesi alla scala ADAS-cog tra il gruppo placebo ( 0.8 ) e i gruppi con le vitamine ( 0.7 ).
I punteggi aggiustati nei gruppi di trattamento non sono risultati differenti nel corso del tempo ( placebo 0.2 più basso, z=0.71, p=0.478 ).
E’ stata osservata una riduzione non-significativa del 28% nel rischio di declino cognitivo ( odds ratio, OR=0.72 ) e demenza ( hazard ratio, HR=0.72 ) nel corso di 8 anni di follow-up.
In conclusione, la supplementazione giornaliera di vitamina B12, B6 e Acido Folico non ha prodotto un beneficio nelle funzioni cognitive degli uomini anziani, né ha ridotto il rischio di deficit cognitivo o di demenza. ( Xagena2010 )
Ford AH et al, Neurology 2010; 75: 1540-1547
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